venerdì 4 luglio 2014

MARINALEDA : DOVE UN MONDO DIVERSO È POSSIBILE


 
 
 
Che cosa ci rovina la giornata…. e magari l’esistenza?

Disoccupazione e precarietà? Incertezza sul futuro? Debiti? Competitività esasperata? Acquisto della casa? Stress? Mancanza di tempo libero? Criminalità dilagante? Isolamento/Solitudine/Esclusione? Ritmi di lavoro serrati? Inquinamento/Sicurezza alimentare?....e ancora e ancora….

Ora dimentichiamo tutto questo. Chiudiamo gli occhi e con la fantasia voliamo in un luogo ipotetico, dove un mondo diverso e migliore è possibile, dove le negatività di cui sopra sono state cancellate, dove l’utopia è diventata realtà, tramite i suoi cittadini.

Adesso apriamo gli occhi: Beh… tutto ciò esiste …e quel luogo si chiama Marinaleda.

Le parole d’ordine a Marinaleda, borgo di 2700 abitanti, circa 100 Km ad ovest di Siviglia, sono cooperazione e cittadinanza inclusiva. Innanzitutto la disoccupazione è allo 0%. La comunità collabora alla fornitura dei servizi pubblici essenziali, che si tratti di pulire le strade o tenere in ordine giardini e verde urbano. L’economia del villaggio è quasi interamente basata sull’agricoltura, visto che il 70% dei cittadini lavora alle produzioni di eccellenza del suolo andaluso: carciofi, peperoni ed altri prodotti agricoli che finiscono anche sulle nostre tavole, perché l’export è fiorente. Il restante 30% della popolazione lavora in piccoli negozi e, secondariamente, nelle scuole e negli uffici pubblici.

La giunta non riceve emolumenti, perché l’attività amministrativa è considerata un servizio alla cittadinanza. La quota per pagare la mensa scolastica è di 12 euro al mese; la piscina comunale costa, per l’intera estate, solo 3 euro; ancora, l’asilo comunale 12 euro al mese. La polizia non esiste, perché la criminalità è assente.

Ma non è finita qui: ogni cittadino di Marinaleda ha la possibilità di avere una casa pagando un affitto calmierato di 15 euro al mese per un appartamento di 90 metri quadri. Come? Il Comune gestisce il terreno, ne concede il permesso di edificabilità valutando la bontà del progetto e l’assegnatario contribuisce alla costruzione dell’edificio con il proprio lavoro. A tal scopo è stata attivata una serie di laboratori rivolti all’insegnamento delle tecniche di muratura, di impiantistica elettrica, idraulica, di carpenteria, di agricoltura ecologica, di tutto ciò che può essere usato a beneficio del programma sociale sull’edilizia.

Ci sono scuole moderne, un comprensorio sanitario attrezzato di modo che la gente non debba spostarsi per usufruire di trattamenti standard, un centro sportivo moderno e ben equipaggiato, servizi a domicilio per gli anziani, un centro per i pensionati, un ampio centro culturale, una piscina, un campo sportivo da calcio e un parco con giardini, nel pieno rispetto della natura

Chi lavora nell’agricoltura, indipendentemente dalla mansione svolta, guadagna circa 50 euro al giorno, al di là della qualità del raccolto e delle stagioni: la giornata lavorativa è di circa 6 ore e vige un perfetto egualitarismo.

Le decisioni sono nelle mani della gente del luogo, il Consiglio comunale ha creato delle Assemblee Generali dove si incontrano in media 500 persone 2-3 volte al mese per dar voce alle loro preoccupazioni e votare sulle questioni all’ordine del giorno. In più, vi sono Gruppi  che si occupano di problemi specifici come la cultura, i festival, la pianificazione urbanistica, lo sport, l’ecologia e la pace; nessuno rimane solo od escluso. Poi l’uso del “bilancio partecipativo” attraverso il quale ogni anno gli investimenti e le spese proposte dal Consiglio sono presentati negli spazi della comunità per essere discussi. In alcune domeniche prefissate la gente del posto presta servizio volontario per sistemare le strade, i giardini, le case, e fa altri lavori utili, non solo migliorando lo spazio pubblico, ma costruendo anche la coscienza collettiva di chi abita quello spazio.

L’esperimento è partito da lontano, a cavallo fra gli anni ’70 e ’80 e funziona benissimo. Il capitale investito è quello sociale, la forza propellente è un mix di solidarietà e generosità; il risultato un condominio allargato, felice di esistere.

Siamo sicuri che proprio non si possa replicare?
 





 

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