venerdì 6 settembre 2013

COSTRUIRE UNA SOCIETA' PER OGNI ETA'



Già nel 44 a.C. Cicerone, nella sua opera filosofica Cato Maior de Senectute, illustrava i motivi per i quali l'età senile non è da considerarsi un male. Pur  dovendo accettare il decadimento fisico e l'impossibilità di godere di alcune delle gioie della vita, gli anziani hanno maturato quell'esperienza e acquisito quell'autorità che permettono loro di vivere una vita operosa, attiva e consapevole e di dedicarsi all'educazione dei più giovani.
Nel corso dei secoli e, soprattutto sul finire del secondo millennio, la visione della vecchiaia è mutata in quanto nelle società industriali si è iniziato a considerare le persone della terza e quarta età come un peso e un ostacolo allo sviluppo.
La questione è stata inquadrata per la prima volta nell’ambito delle Nazioni Unite nel 1982 in occasione della Prima Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento tenutasi a Vienna.

Dal 1982 il Programma delle Nazioni Unite sull’Invecchiamento è stato quello di creare “una società adatta a tutte le età”, progetto che ha preso forma più concreta durante l’Assemblea di Madrid del 2002. Il 2012 è stato dichiarato anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni
Le idee emerse nel corso degli anni evidenziano la necessità di un progresso che si basi sui diritti umani, la lotta alla discriminazione per età, la sicurezza, la lotta alla povertà, l’educazione permanente, la partecipazione, l’interdipendenza, la solidarietà fra le generazioni e la promozione della ricerca su tutti gli aspetti legati all’invecchiamento al fine di affrontare la rivoluzione demografica sul fronte universale e viverla come segno di un’evoluzione dell’umanità.

Per approfondimenti
http://www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Anziani/(desc)/show
http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=970&langId=it

Nessun commento:

Posta un commento