mercoledì 10 giugno 2015

NO SLOT MACHINE


 

 


Sori è un piccolo comune della Riviera Ligure e, come la maggior parte dei comuni italiani, deve fare in conti con un esiguo e stringato bilancio, fortemente condizionato  dal patto di stabilità.

Eppure, in un quadro economico sicuramente non favorevole, il sindaco ha deciso di applicare uno sconto sulla TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, a quegli esercizi che rinunciano all’installazione di slot machine. Quindi i bar, trattorie, paninoteche e ristoranti, ecc.. che dicono no al gioco d’azzardo si vedranno ridotta l’imposta sui rifiuti del 10 per cento. Lo sconto può salire al 20 per cento se si accetta anche di offrire una connessione libera alla  rete wifi, che si appoggia alla rete, anch’essa gratuita, messa a disposizione dal Comune. Un piccolo accorgimento quest’ultimo per ridurre il digital divide e fornire un servizio a residenti e turisti, in un’ottica di condivisione.

Un cambiamento culturale: l’Ente pubblico che passa da sanzionatore ed esattore, a facilitatore, percepito come collaborativo, propositivo e comprensivo, calato nella realtà e conscio delle reali necessità sia dei cittadini che di coloro che svolgono un’attività commerciale o produttiva.

Certamente è solo un piccolo passo, ma se alla consapevolezza dei danni derivanti dal gioco d’azzardo si aggiunge un incentivo economico si può ben sperare che sia un inizio positivo per contrastare un fenomeno che sta diventando di giorno in giorno più problematico.