venerdì 20 dicembre 2013

UN DONO





UN DONO

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Mahatma Gandhi

http://www.magicaluna.com/m__gandhi.htm

lunedì 16 dicembre 2013

GRAZIE disMAPPA !!!




E' stato un incontro molto fortunato quello che mi è capitato a marzo 2013 in occasione del convegno Donne con disabilità e lavoro alla Gran Guardia di Verona...Nicoletta è infatti una donna  intraprendente, moderna , generosa, che ti contagia con la sua vitalità... è una donna piena di colori, di sorrisi e di allegria.E' una donna a caccia di bellezza... Non sto esagerando !

Basta che andiate a curiosare nel suo blog disMappa per rendervene conto http://www.dismappa.it/ !


Le numerosissime foto che troverete colgono sorrisi (tantissimi), particolari curiosi, turisti, cittadine e cittadini locali, eventi aggiornatissimi di teatro, arte, poesia...E' un caleidoscopio di colori e notizie. Si  fatica a starle dietro!

Su disMappa, Verona appare come una metropoli moderna ricca di tante  iniziative e di tante persone positive e attive.

E cosa per me ancora più interessante, è che quasi passa in secondo piano il fatto che il blog sia realizzato da e per disabili motori, e che curatrice dei contenuti (testi e foto) sia  Nicoletta Ferrari quale  diretta verificatrice degli stessi in loco, nonché su sedia a rotelle.

Si apprende quindi che l'obiettivo del  progetto disMappa è quello di valorizzare lo splendido centro storico di Verona, grazie alla mappatura di tutti i luoghi pienamente o parzialmente accessibili alle persone con disabilità motoria.

Ma il servizio che disMappa fa è per tutti i cittadini che siano disabili o meno, veronesi o non, donne o uomini, giovani o anziani.Questa sì che è integrazione !

 Il tipo di messaggio sulla disabilità che viene trasmesso è quello di valorizzare le iniziative positive, le persone positive e i luoghi accessibili a tutti! Ciò che non è bello e  accessibile non merita di essere citato... e questa è una grande idea di cui abbiamo tutti bisogno in un periodo un pò depressivo come l'attuale!!! E' una denuncia indiretta a ciò che non funziona o a ciò che limita!

Quindi grazie disMappa per esserci e  non perdetevi il bellissimo calendario 2014 che gratuitamente è a vostra disposizione http://www.dismappa.it/calendario-2014-dismappa-in-regalo/   !!!

giovedì 12 dicembre 2013

WELFAREWEB E GIOCO D'AZZARDO





Per stimolare ancora l'attenzione sul gioco d'azzardo, tematica per noi molto importante, segnaliamo la recensione uscita sul blog WELFAREWEB dell'incontro tenutosi Venerdì 6 dicembre 2013 presso la Parrocchia Beato Carlo Steeb a cura del Movimento Verona No Slot http://www.noslot.org. Ve ne consigliamo la lettura e l'approfondimento delle numerose altre notizie contenute in questo interessante  Blog che ha come obiettivo di aggregare  informazioni dal mondo del welfare, del non profit ed economia sociale e la divulgazione e approfondimento sui temi del welfare

http://welfareweb.wordpress.com/

lunedì 2 dicembre 2013

CENTENARI ... MENO RARI




La nostra civiltà ha sempre identificato la bellezza fisica nella gioventù, fino a sviluppare in anni recenti un vero e proprio “horror senectutis” con un rifiuto ad accettare l’invecchiamento ed i segni, soprattutto esteriori, che lo caratterizzano (rughe, capelli bianchi, ecc.).
Anche la scienza insegue a suo modo il sogno di trovare una fonte di eterna giovinezza (col ricorso a chirurgia estetica, farmaci anti-aging, medicina rigenerativa, ecc.).
Tuttavia si deve riconoscere che gli anziani e i centenari in particolare sono caratterizzati da un tipo particolare di bellezza, costituito, come per i monumenti e le antiche opere d’arte, dal fascino che le ferite della vita hanno scavato in essi, dalla loro fragilità, ma anche dal fascino del tempo vissuto.
Quanti sono i centenari?
Da semplice curiosità scientifica sono diventati negli ultimi anni la classe di età che percentualmente è aumentata di più (In Italia erano 2852 nel 1992; 4765 nel 2000, +67%, 15.029 nel 2012, +527%)
La longevità, di cui i centenari sono il miglior esempio, è in buona parte un prodotto della nostra cultura. È anche ereditaria, tuttavia la vecchiaia si conquista sin dai primi anni di vita, con uno stile di vita sano e limitando la quantità di cibo.
Finora non sono stati identificati nell’uomo geni che promuovano attivamente l’invecchiamento. Nell’animale da esperimento è stato osservato che l’ablazione di alcuni geni porta ad un aumento della durata della vita, ma solo in condizioni controllate di laboratorio. Se l’animale viene posto al di fuori dell’ambiente protetto del laboratorio, muore in poco tempo.”
L’invecchiamento è verosimilmente il risultato dell’interazione tra il nostro corpo e l’ambiente. L’aspettativa di vita in continuo aumento è certamente dovuta alla situazione ambientale (condizioni di vita), che l’uomo ha progressivamente modificato, in senso positivo per l’allungamento della vita. Ma c’è un limite all’allungamento della vita? A questa domanda non si può rispondere ed inoltre non ha molto senso pratico.
Non dimentichiamo che la vera sfida che ci attende è quella di puntare ad una migliore qualità della vita “aggiunta” : più vita agli anni e non, insensatamente, più anni alla vita.
Ma qualcuno arriverà a vivere fino a 150 anni? Beh, forse questa persona è già nata, e vive adesso fra di noi.
Da conferenza: “La bellezza dei centenari” di Stefano Salvioli - Università di Bologna: (Festival della Scienza 2013 Genova )

http://www.markstoryphotography.com/tns.php

mercoledì 27 novembre 2013

JOB ORIENTA 2013 DIRITTO AL LAVORO PER I DISABILI







Venerdì 22 novembre 2013 l'Associazione Nazionale Consulenti del lavoro ha organizzato un seminario sul Collocamento Mirato e i tirocini di inserimento e reinserimento lavorativo.Si è parlato delle recenti disposizioni regionali in materia di tirocinio e dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.  Erano presenti il Collocamento Mirato della Provincia di Verona e  Medialabor del Centro Polifunzionale Don Calabria per orientare i consulenti del lavoro rispetto all'opportunità che hanno le aziende di non affrontare da sole la ricerca e l'inserimento di personale con disabilità , ma di utilizzare i canali che sono disponibili sul territorio veronese e che facilitano il passaggio da un'ottica di obbligo all'ottica della collaborazione.

Per saperne di più vai alla presentazione

martedì 12 novembre 2013

LE NUOVE FRONTIERE DEGLI STUPEFACENTI


Il traffico e l’uso illecito di stupefacenti costituiscono un fenomeno di minaccia per la salute e la stabilità sociale. I dati statistici indicano che circa un giovane europeo su tre ha provato una droga illecita e che ogni ora almeno un cittadino europeo muore di overdose. Alle storiche sostanze d’ abuso derivate da prodotti di origine vegetale (oppio, canapa e cocaina), a partire dagli anni ‘90 si sono affiancate numerose nuove sostanze psicoattive.

È in questi ultimi anni tuttavia che le nuove sostanze psicoattive (NPS) disponibili sul mercato, si sono moltiplicate rapidamente. Sono 280 le nuove sostanze individuate solo negli ultimi quattro anni e 70 i casi di intossicazione acuta correlati all’assunzione di NSP. Spesso note come smart drugs, le nuove droghe sono costituite da un gruppo estremamente eterogeneo di sostanze psicoattive, spesso non sottoposte al controllo di legge.
Infatti una sostanza per essere inserita nelle tabelle delle droghe illegali deve essere sottoposta ad analisi da parte degli organi competenti e deve risultare dannosa per l’individuo e per la salute pubblica. I tempi burocratici che intercorrono tra il sequestro delle sostanze e la “tabellazione” come illecite dà il tempo ai produttori di modificarne la struttura chimica e crearne altre, parimenti pericolose e con effetti talvolta letali, che vengono immesse sul mercato e non risultano illecite in quanto non ancora “tabellate”.
La lotta agli stupefacenti risulta particolarmente ardua anche per la facilità con cui un individuo può procurarseli, attraverso internet. Vi è la percezione che un prodotto venduto in rete sia lecito e non dannoso: i nomi dei prodotti offerti sono “innocui”, “leggeri” ed accattivanti e lo scambio di informazioni è semplice e veloce. I server, inoltre, sono quasi sempre collocati in paesi dove la legislazione è regolamentata in modo estremamente permissivo.

La conseguenza è che mancano informazioni circa la nocività della sostanza; la qualità e la dannosità delle sostanze stesse e la loro tracciabilità: in pratica non vi sono controlli e, pertanto, i rischi che si corrono sono elevatissimi.
Bisogna riflettere anche sull’impatto causato da una singola persona che assume droga:
• Reca danno a sé stessa
• Può recare danno ad altri diventando passibile di conseguenze penali
• Impegna uomini e risorse che intervengono in caso di problemi derivanti dall’abuso (strutture sanitarie, forze dell’ordine, autorità giudiziaria, etc.)

Un’informazione indipendente basata su conoscenze scientifiche è una risorsa indispensabile per aiutare l’Europa a comprendere la natura dei problemi legati alla droga e per trovare risposte più adeguate. Sulla base di tale principio, e a fronte di un fenomeno in espansione, nel 1993 è stato istituito l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA). Inaugurato a Lisbona nel 1995, è una delle agenzie decentrate dell’Unione europea (UE).

(*) Da conferenza “Le nuove frontiere dello stupefacente”, Festival della Scienza di Genova, ottobre 2013.

http://www.emcdda.europa.eu/html.cfm/index373IT.html

giovedì 7 novembre 2013

IL VALORE DEL DARE VALORE AGLI ALTRI : UN SANTO URBANO


Daniel Goleman, già professore di psicologia a Harvard, ed autore del bestseller “Intelligenza emotiva”, nel corso di una recente conferenza ha narrato il seguente episodio.

In una giornata calda ed afosa si trovava a Manhattan in attesa dell’autobus. All’arrivo, sale e il conducente lo accoglie con un sorriso e con un “Come va?”. Goleman rimane sorpreso. Altri passeggeri, che salgono di volta in volta alle varie fermate vengono accolti con un sorriso, con una parola gentile, con suggerimenti circa i migliori ristoranti della zona, su quello che c’è da vedere nei cinematografi o nei teatri che si affacciano lungo il percorso, in quali supermercati fare gli affari migliori… il conducente dimostra interesse nei loro confronti. Alla fine della giornata tutti erano più sereni: era stata loro prestata attenzione come persone.
Il conducente, comportandosi in tal modo, era diventato un “santo urbano”, che aveva reso migliore la giornata a tutte le persone che lo avevano incontrato.
Probabilmente tutti noi potremmo essere talvolta dei “santi urbani”, ma è necessario avere la consapevolezza ed il controllo delle nostre emozioni.

Un recente studio condotto su 4000 tra i manager ritenuti migliori del mondo ha messo in luce un insospettabile punto in comune: l’empatia e l’attenzione che questi dedicano agli altri.

Grazie a queste qualità si possono migliorare le prestazioni in campo professionale e sociale: comprendere gli stati mentali degli altri è l’unica chiave per acquisire disciplina, doti di team leading, capacità di persuasione e… simpatia.

Non tutti nascono con queste doti, ma tutti possono allenarsi ad essere "emotivamente intelligenti", accettando tutte le emozioni interiori ed utilizzandole per vivere al meglio la vita.
 “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” Antoine de Saint-Exupery, Il piccolo principe

Da conferenza Perché fare attenzione agli altri ci rende migliori e più felici, Festival della Scienza di Genova 2013

http://www.festivalscienza.it/site/home.html

martedì 5 novembre 2013

CERTIFICAZIONE DI QUALITA' EQUASS NEI SERVIZI SOCIALI


Il Centro Polifunzionale Don Calabria ha ottenuto ,il 20 ottobre 2013 a Bruxelles , la certificazione europea EQUASS di qualità nei servizi sociali per le attività gestite da Medialabor nel settore dell'accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità. Si tratta ad oggi dell’unico ente in Italia ad avere ottenuto questa certificazione per l’ambito specifico. Il percorso di certificazione , durato 2 anni,  ha visto coinvolti il personale , gli utenti e gli stakeholders/partners del territorio, nella individuazione di azioni di miglioramento dell'offerta dei servizi per le persone con disabilità e le aziende.

COS’E’ EQUASS


EQUASS è il programma europeo per la certificazione di qualità nei servizi sociali (http://www.epr.eu/index.php/equass). Permette ai servizi che operano  in ambito sociale di intraprendere un percorso con un soggetto esterno indipendente a livello Europeo, attraverso il quale viene assicurata la qualità della propria offerta per gli utenti e per gli altri stakeholders (enti finanziatori, partner, clienti). La certificazione Equass si basa su 10 principi ,  50 criteri e 100 indicatori. Tali criteri coprono gli elementi essenziali del Sistema di Gestione della Qualità  applicabile in ambito sociale.
Ogni principio è declinato in un certo numero di criteri e altrettanti indicatori di performance. Il servizio che intende intraprendere il percorso di qualità deve dimostrare evidenze sufficienti in tutti e 100 gli indicatori.
La verifica esterna finale , avvenuta l’1 e 2 ottobre 2013, , che ha coinvolto il personale, gli utenti e i principali stakeholders , ha soddisfatto tutti i criteri previsti dal sistema di qualità Equass e ha permesso al Centro Polifunzionale Don Calabria di ottenere questo importante riconoscimento che è garanzia per il territorio della possibilità di usufruire di servizi adeguati ai bisogni delle persone con disabilità e sottoposti a monitoraggio  costante.


 

giovedì 31 ottobre 2013

CONTRO LA DIPENDENZA DA GIOCO D'AZZARDO: FATE IL NOSTRO GIOCO!



Segnaliamo questa interessante iniziativa di sensibilizzazione sulla tematica del gioco d'azzardo che si sta svolgendo in questi giorni a Bolzano.

Si tratta di una mostra interattiva che permette alle persone di sperimentare le sensazioni collegate al gioco, le emozioni sono autentiche , solo i soldi persi non sono veri.

Il Progetto è partito nel 2009 dalla constatazione che nonostante la popolarità di questi giochi poche sono le persone ad avere un’idea anche solo vaga delle dimensioni del fenomeno : 80 sono i miliardi di euro che nel 2011 gli italiani hanno speso nel gioco d’azzardo: circa il 30% in più dell’anno precedente e oltre il 400% in più rispetto al 2003. Questo vuol dire che in media ogni italiano, neonati compresi, ha sborsato in un anno 1300 euro per tentare la fortuna.

L'innovatività del progetto sta nell'usare la matematica come strumento di prevenzione, una specie di "antidoto logico" per tentare di immunizzarsi dagli eccessi del gioco.

Gli autori sono Paolo Canova e Diego Rizzuto, un matematico e un fisico di Torino, dopo esperienze diverse nel campo della comunicazione scientifica hanno messo insieme competenze e obiettivi dando vita nel 2009 a Fate il Nostro gioco assieme a Sara Zaccone.

Per saperne di più
http://www.fateilnostrogioco.it/il_progetto.php.

martedì 22 ottobre 2013

SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO






Nella settimana dal 21 al 25 ottobre 2013 si svolgerà la settimana Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro che si concentrerà sulla campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri 2012-2013 "Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi" .

La campagna, coordinata dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) è decentrata ed è stata ideata per aiutare autorità nazionali, le aziende, le organizzazioni, i dirigenti, i lavoratori e i loro rappresentanti e le altre parti interessate a collaborare per migliorare la salute e sicurezza sul lavoro.

 


 

 

mercoledì 9 ottobre 2013

InOltre NUMERO VERDE ANTI SUICIDI PER GLI IMPRENDITORI






Il servizio InOltre, la salute dell’Imprenditore è un servizio creato dalla Regione Veneto con l'obiettivo di offrire un supporto concreto alle richieste di aiuto di imprenditori in questo momento di grave crisi economica

 Il Numero Verde 800 33 43 43 è in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7

La relazione delle attività svolte e delle spese sostenute, con riferimento al primo semestre di attività, pervenute alla Direzione Prevenzione e conservate agli atti del Servizio per la tutela della salute negli ambienti di lavoro, documentano fino al 30.06.2013 il ricevimento da parte del Centro di ascolto di 755 chiamate (di cui 422 gestite direttamente e 181 gestite con il supporto dei servizi territoriali di competenza) e l'avvio di numerose iniziative finalizzate alla costruzione di reti di Servizi per la gestione delle diverse segnalazioni agli utenti.

Le richiesta d'aiuto arrivano non solo dagli imprenditori ma anche da parte di dipendenti, famigliari e amici e arrivano anche da altre Regioni.

La Regione Veneto con un recente provvedfimento ha deciso di impegnare il finanziamento delle iniziative da sviluppare nel secondo e terzo semestre di attività di questo importante progetto 


http://www.vi.camcom.it/a_ITA_2840_1.html

lunedì 30 settembre 2013

CONTRASSEGNO EUROPEO DI PARCHEGGIO PER DISABILI


Segnaliamo che sono cambiate le disposizioni per il rilascio del  nuovo contrassegno disabili europeo (CUDE). Esso  prevede anche l'apposizione di una foto formato tessera del titolare e la firma in calce per limitare gli abusi facilitando l'identificazione del titolare del permesso.
Sul sito Dismappa trovate tutte le informazioni utili.

http://www.dismappa.it/novita-citypass-contrassegno-disabili-europeo/

giovedì 26 settembre 2013

LEADERSHIP DIRIGENZIALE NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI





Una gestione efficace della sicurezza e della salute sul lavoro rappresenta un importante fattore per il successo di un'impresa. È fondamentale che il management dimostri di possedere capacità di leadership nel campo della sicurezza e della salute.
Gestire efficacemente questo aspetto significa saper garantire la salute, la sicurezza e il benessere di tutto il personale, riducendo i rischi e assicurando una protezione da danni o malattie collegati alle attività lavorative.
La letteratura scientifica individua un forte nesso tra la qualità di leadership e il miglioramento del benessere dei dipendenti (minori ansia, depressione e stress lavoro correlato, minori assenze per malattie, etc..)
L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha creato uno strumento di autovalutazione della leadership nel campo della SSL che consente di verificare la situazione aziendale per quanto riguarda la prevenzione.

http://www.healthy-workplaces.eu/it/leadership/leadership-self-assessment#mainContent#appendix

https://osha.europa.eu/it/topics/management-leadership

lunedì 16 settembre 2013

BILANCIAMENTO VITA LAVORATIVA E VITA PERSONALE




“Per molti la giornata lavorativa non finisce al rientro a casa dall’impiego retribuito: in quel momento inizia una seconda giornata, quella dei compiti domestici, dell’educazione dei figli e della cura di persone a carico e parenti anziani. Nel momento in cui si formulano strategie, tale tempo aggiuntivo va tenuto presente, così come il fatto che questo doppio carico di lavoro raramente è ripartito in maniera equa tra uomini e donne!.
Bernhard Jansen (ex direttore, DG Occupazione, affari sociali e pari opportunità, Commissione europea)
 

ICSR – Fondazione per la diffusione della responsabilità sociale delle imprese ha effettuato una ricerca sul bilanciamento tra vita personale e professionale

In un momento di crisi economica parlare delle esigenze dei lavoratori di bilanciare tempi
di vita e di lavoro può avere più senso di quanto non possa sembrare. Da parte dei lavoratori vi è la richiesta di politiche meno strutturate e formalizzate, che sappiano rispondere meglio alle proprie particolari esigenze. Un lavoro quindi tagliato su misura, che accompagni le diverse fasi della vita dei lavoratori. Da parte delle aziende, seppur con qualche difficoltà, l’adozione di buone prassi produce benefici precisi ed è possibile, anzi necessario in periodi di crisi, essere promotori di un cambiamento positivo della cultura del lavoro, che liberi il tema del bilanciamento vita-lavoro dai confini dell’ottica di genere, per collocarlo a pieno titolo nella gestione delle risorse umane.

Le soluzioni proposte si possono suddividere in tre ordini di attività:

• Flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro: orari flessibili, part-time, programmi di ferie flessibili;

• Politiche a supporto della maternità e paternità: permessi per motivi familiari, politiche a sostegno del reinserimento al lavoro dopo lunghi congedi, creazioni o convenzioni con asili nido.

• Formazione del personale e comunicazione interna coinvolgimento del lavoratore nella definizione di politiche ad hoc e costante informazione sulle possibilità offerte.

http://www.i-csr.org/home/index.php?option=com_content&view=article&id=90:pople-firstle-dimensioni-del-bilanciamento-tra-vita-personale-e-professionalele-nuove-prassi-italiane&catid=1:ricerche&Itemid=88&lang=it


 

venerdì 6 settembre 2013

COSTRUIRE UNA SOCIETA' PER OGNI ETA'



Già nel 44 a.C. Cicerone, nella sua opera filosofica Cato Maior de Senectute, illustrava i motivi per i quali l'età senile non è da considerarsi un male. Pur  dovendo accettare il decadimento fisico e l'impossibilità di godere di alcune delle gioie della vita, gli anziani hanno maturato quell'esperienza e acquisito quell'autorità che permettono loro di vivere una vita operosa, attiva e consapevole e di dedicarsi all'educazione dei più giovani.
Nel corso dei secoli e, soprattutto sul finire del secondo millennio, la visione della vecchiaia è mutata in quanto nelle società industriali si è iniziato a considerare le persone della terza e quarta età come un peso e un ostacolo allo sviluppo.
La questione è stata inquadrata per la prima volta nell’ambito delle Nazioni Unite nel 1982 in occasione della Prima Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento tenutasi a Vienna.

Dal 1982 il Programma delle Nazioni Unite sull’Invecchiamento è stato quello di creare “una società adatta a tutte le età”, progetto che ha preso forma più concreta durante l’Assemblea di Madrid del 2002. Il 2012 è stato dichiarato anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni
Le idee emerse nel corso degli anni evidenziano la necessità di un progresso che si basi sui diritti umani, la lotta alla discriminazione per età, la sicurezza, la lotta alla povertà, l’educazione permanente, la partecipazione, l’interdipendenza, la solidarietà fra le generazioni e la promozione della ricerca su tutti gli aspetti legati all’invecchiamento al fine di affrontare la rivoluzione demografica sul fronte universale e viverla come segno di un’evoluzione dell’umanità.

Per approfondimenti
http://www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Anziani/(desc)/show
http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=970&langId=it

martedì 20 agosto 2013

INFORTUNI "BANALI" ?



“C’È POCO DA RIDERE”
Il rischio di cadute in piano è uno dei più diffusi e causa ogni anno decine di migliaia di incidenti nei luoghi di lavoro.
La maggior parte delle cadute avviene per colpa di pavimenti bagnati o per la presenza di materiali scivolosi (olio, grasso, ecc.) e la maggior parte degli infortuni dovuti ad inciampo sono dovuti a scarsa manutenzione e pulizia e a disordine. Le soluzioni sono spesso semplici e convenienti. Una valutazione adeguata dei rischi dovrebbe identificare le necessarie misure di controllo che includono la prevenzione e la gestione degli eventuali sversamenti, calzature idonee, un appropriato layout dell’ambiente di lavoro, pavimenti in materiali idonei, manutenzione e pulizia adeguate e una formazione e supervisione efficace.

Attraverso un film, che è adatto per tutti i settori lavorativi e tutti i lavoratori, a qualsiasi livello gerarchico, si vuole promuovere buone prassi di lavoro e sottolineare il fatto che sulle cadute in piano “non c’è niente da ridere”

https://osha.europa.eu/it/teaser/napo-latest-film-stimulates-awareness-of-slips-and-trips-at-work

http://www.napofilm.net/it/napos-films/multimedia-film-episodes-listing-view?filmid=napo-018-no-laughing-matter

giovedì 8 agosto 2013

AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO



I cambiamenti che stiamo affrontando al lavoro e nella nostra vita sono sempre più all’ordine del giorno… cerchiamo di vivere il cambiamento non come fonte di ansia ma come una possibilità di crescita!!


“Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”
 

Questo aforisma di Lao Tzu(*) ci stimola a guardare al cambiamento da una diversa prospettiva, a scoprire ciò che il cambiamento ci può riservare. La trasformazione da bruco a farfalla molto spesso non è semplice e neppure indolore, ma consente di crescere ed evolvere!
 
Come affrontare questo passaggio?

Di fronte al cambiamento possiamo attuare una o più delle seguenti risposte funzionali:

1) Essere vigili: osservare, ascoltare i segnali deboli, per poter prevedere il cambiamento
2) Prendere consapevolezza del cambiamento che sta avvenendo, conoscerlo, esplorarlo per comprenderlo
3) Scaricare le emozioni negative, come la paura e la rabbia, attraverso l’aspetto liberatorio della scrittura
4) Ricordare i cambiamenti passati che abbiamo affrontato con successo e le lezioni che ne abbiamo tratto
5) Cercare l’aspetto positivo del cambiamento ed apprezzarlo
6) Usare l’immaginazione e focalizzarsi su ciò che desideriamo raggiungere e ottenere piuttosto che su ciò di cui abbiamo timore e non vogliamo
7) Evitare l’immobilismo improduttivo, l’attesa vana e la ricerca di soluzioni perfette, ma piuttosto mettersi in moto il più rapidamente possibile, sperimentare, agire!

Queste reazioni positive testimoniano che, se è vero che l’essere umano tende ad avere una forte resistenza al cambiamento, è anche vero che possiede una potentecapacità di azione e di adattamento.
Da ultimo, questo Proverbio cineseè un invito all’azione costruttiva:

 “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.”

(*) Lao Tzu (Laozi) è stato una delle più importanti figure della filosofia cinese, la cui esistenza reale è ancora dibattuta. Secondo la  tradizione cinese egli visse nel VI secolo a.C., anche se molti storici collocano la sua vita nel IV secolo a.C., il periodo delle cento scuole di pensiero e degli Stati Combattenti. È attribuita a Lao Tzula scrittura del Tao Te Ching (testo sacro taoista), ed egli stesso è considerato il fondatore del Taoismo.

lunedì 5 agosto 2013

MANAGERS E BENESSERE 2







Continuiamo il nostro  percorso di riflessione per chi ha responsabilità nel coordinamento delle risorse umane. Alcuni suggerimenti valgono comunque per tutte le persone che lavorano.

Le paure Come gestirle
Le paure dei dirigenti possono essere molteplici:

paura di non riuscire a far superare il periodo di crisi della propria azienda, paura di non essere all’altezza dei propri compiti, paura di ammalarsi, di non essere più capaci, paura di non riuscire a soddisfare le aspettative dei capi e dei collaboratori

La reazione alla paura è spesso quella di far di tutto per compiere tutto bene , per fare una buona impressione a tutti. Nella situazione economica attuale è necessario però essere consapevoli che il lavoro non è garantito neppure da prestazioni ottime e costanti.

Come affrontare la paura:
• Ammetterla con noi stessi e accettarla come parte di noi (La paura è propria dell’uomo, se non la provassimo non avremmo il senso della misura e l’attenzione istintiva ai pericoli)
• Dialogare con la paura questo è spesso sufficiente per ridurla
• Ricercare le cause della paura : insicurezza, senso di abbandono, necessità di accettazione
• Conquistarsi un’immagine di sé più autentica, più umana, uscire dalla gabbia del superuomo o della superdonna che non ha mai cedimenti soprattutto di fronte agli altri.

Riflessioni tratte da SOPRAVVIVERE LAVORANDO Manuale antistress di Anselm Grun 2008

venerdì 2 agosto 2013

LAVORO, FISCO E QUALITA' DELLA VITA

La crisi economica e del mercato del lavoro ci impone di modificare, in tempi stretti, la consolidata organizzazione del lavoro e del welfare del nostro modello occidentale, per individuare misure sostenibili sia in termini economici che di benessere per le persone.
Questa proposta ci sembra molto interessante ed efficace:

UNA SOCIETÀ SU MISURA AD OGNI ETÀ
Un nuovo patto che combini realismo fiscale e solidarietà sociale
spunti tratti da Kemal Dervis (*)

In tutto il mondo la disoccupazione da un lato, e gli assetti pensionistici dall’altro, sono divenuti un problema cruciale, fiscalmente e socialmente.
La crisi globale attuale ha solo accentuato l’evidenza del fenomeno, ma è certo che l’occupazione creata in nuove attività non compensa la perdita di posti di lavoro in quelle vecchie ed inoltre la maggior parte dei nuovi posti richiede competenze diverse, cosa che riduce la speranza di collocazione di chi ha perso il lavoro.
Servono alcune riflessioni: una radicale rivalutazione del lavoro, della formazione professionale e dello sviluppo delle competenze, delle pensioni e del tempo libero. Ad esempio formazione e sviluppo delle competenze dovrebbero essere svolti durante tutto l’arco della vita, iniziando da quando si è a scuola e continuando mentre si è sul posto di lavoro. Dovrebbero essere studiati sistemi di esenzione dei contributi per i primi anni di lavoro per i giovani che si inseriscono, e di pari passo, il pensionamento dovrebbe essere un processo graduale.

Per esemplificare: le persone dovrebbero poter lavorare in media 1800/2000 ore l’anno fino ai 50 anni; scendere a 1300/1500 ore fino ai 60; raggiungere le 500/1000 avvicinandosi ai 70. In pratica lavorare 5 giorni a settimana, poi 4, infine 2.
Anche le ferie pagate potrebbero essere 3/4 settimane fino ai 45 anni; raggiungere gradualmente le 7/8 settimane avvicinandosi ai 70 anni.

Imprenditori e dipendenti dovrebbero negoziare tale flessibilità, ricevendo incentivi ed aiuti finanziari dal governo.
L’obiettivo dovrebbe essere una società in cui i cittadini lavorano (e pagano le tasse) fino a 70 anni, ma meno intensivamente con l’avanzare dell’età e in maniera flessibile. In cambio di una prolungata vita lavorativa, i cittadini avrebbero più tempo per lo svago e per l’aggiornamento.
Il nuovo patto sociale per la prima metà del ventunesimo secolo deve combinare realismo fiscale, uno spazio significativo alle preferenze dei singoli e una forte solidarietà e protezione sociale contro gli shock derivanti da circostanze personali o da un’economia volatile.

(*)Kemal Dervis, ex ministro dell'economia in Turchia, amministratore del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), e il vice presidente della Banca Mondiale, è attualmente Vice Presidente della BrookingsInstitution (organizzazione no-profit che svolge ricerca indipendente per trovare e suggerire soluzioni di policy innovative per le principali istituzioni statunitensi e mondiali)



http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-07-28/societa-misura-lavoro-ogni-144336.shtml


martedì 30 luglio 2013

Manager e benessere



In questo momento difficile in cui molte persone perdono il lavoro , anche chi per fortuna può continuare a lavorare si ritrova a vivere in condizioni molto più difficili di qualche anno fa: ritmi sempre più vorticosi, quadro normativo incerto ed in continua evoluzione, risorse sempre più scarse … la pressione riguarda ovviamente tutti, ma i manager in particolare si ritrovano fra l’incudine e il martello e cioè tra la direzione dell’azienda che fa pressioni e il proprio gruppo di lavoro al quale si deve  spesso  richiedere  sempre di più.
Con questo post iniziamo un percorso di riflessione per chi ha responsabilità di coordinare le risorse umane. Alcuni suggerimenti valgono comunque per tutte le persone che lavorano.
                                               Essere persone nella vita lavorativa quotidiana 
Questa semplice espressione nasconde un importante suggerimento: non dobbiamo contrapporre vita e lavoro. Il lavoro non dovrebbe divorarci tutto il tempo che abbiamo. Non dovremmo sentirci vivi soltanto dopo il lavoro . La strada da percorrere per stare bene è quella di trovare il modo affinché l’impegno professionale possa contribuire allo sviluppo personale, arricchendo così anche la  nostra vita privata. L’obiettivo è quello di rimanere persone sul lavoro e di riempire maggiormente di vita la nostra attività lavorativa.
LA PRESSIONE, come gestirla
La pressione che le difficili condizioni di lavoro in questo momento di crisi  viene esercitata su chi ha responsabilità rispetto agli obiettivi dell’impresa, è molto forte ed è necessario saperla gestire.
Alcuni suggerimenti:
  • Non negarla
  • Mantenere un adeguato distacco interiore: decidere autonomamente in che misura soddisfare le attese dei superiori e quanto relativizzarle
  • Non esercitare sugli altri la stessa pressione. Spesso le pressioni eccessive non mettono le persone nelle condizioni di lavorare meglio. Anzi può capitare che i collaboratori si ammalino o che il loro rendimento cali. Un po’  di fantasia e di creatività sono spesso la carta vincente.
  • Mantenere un dialogo con la pressione stessa: ci può rivelare alcuni aspetti di noi stessi, scarsa fiducia,  paura di non valere abbastanza, la dipendenza dall’autorità
  • Chiudere la porta del lavoro, con i suoi problemi prima di aprire quella di casa.

(Gli spunti sono tratti da SOPRAVVIVERE LAVORANDO Manuale antistress di Anselm Grun 2008)



giovedì 25 luglio 2013

PATOLOGIE ONCOLOGICHE E LAVORO




Le patologie onocologiche costituiscono un fattore invalidante per molte persone che spesso stanno lavorando e che hanno la necessità di essere informate , in un momento così difficile della loro vita, dei diritti che hanno rispetto al mantenimento del posto di lavoro e alla globalità della loro vita. L'obiettivo è quello di riuscire dopo la fase acuta a riprendere il più possibile una quotidianità di relazioni e attività che sono di per sè fattori di riabilitazione e di recupero di un nuovo equilibrio.

A questo proposito vi segnaliamo un articolo su disabili.com e una guida dell AIMaC Associazione Italiana malati di Cancro Parenti e amici

http://www.disabili.com/legge-e-fisco/articoli-legge-e-fisco/28635-disabilita-oncologica-tutele-diritti-e-agevolazioni-per-i-malati-di-tumore

I diritti del malato di cancro AIMaC


venerdì 19 luglio 2013

CONFERENZA NAZIONALE DISABILITA' 2013





Il 12 e 13 Luglio 2013 si è tenuta a Bologna la Terza Conferenza nazionale sulla disabilità. In questa occasione il giornalista Franco Bomprezzi ha denunciato la scarsa rilevanza data dalla stampa nazionale all'evento. In un momento in cui la crisi che stiamo vivendo rischia di indebolire le politiche di welfare per le persone con disabilità non bisogna abbassare la guardia su questi aspetti.

Senza contare che non meno di una settimana fa la Corte di Giustizia europea con una sua sentenza ha stabilito che il nostro Paese non ha applicato in modo completo i principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone con disabilità  e ha invitato il governo e il Parlamento a porre rimedio al più presto a tale mancanza.
A cosa si riferisce la Corte europea? Si riferisce al recepimento incompleto che l'Italia ha fatto con il decreto legislativo 216 del 9 luglio 2003 per conformarsi alla direttiva 2000/78/CE sul principio di parità di trattamento sul lavoro.

L'Italia sostanzialmente non ha definito i provvedimenti che vincolano le aziende ad attuare il concetto di Reasonable Accomodation e cioè la necessità di adottare provvedimenti efficaci e pratici (sistemando i locali, adattando le attrezzature, i ritmi di lavoro o la ripartizione dei compiti) in funzione delle esigenze, per consentire ai disabili di accedere a un lavoro, di svolgerlo, di avere una promozione o di ricevere una formazione, senza tuttavia imporre al datore di lavoro un onere sproporzionato.

Per maggiori approfondimenti

http://www.lavoro.gov.it/md/AreaSociale/Disabilita/Conferenza%20Nazionale/Pages/default.aspx

Decreto Legislativo 216/2003

Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità






martedì 16 luglio 2013

BASTA CON L'INTOLLERANZA ! Cecile Kyenge e Malala Yousafzai



In  questo
Bel Paese
di Dante
di Leonardo
di Giotto

ci sarà pure un risveglio,
un moto di coscienza?

Saranno Italiani altri
ad insegnarci
la strada della civiltà perduta
  
il peso delle parole,
delle azioni

Saranno Cècile, Malala,
a  ricordarci quanto
di più profondo c'è in noi

a risvegliare
finalmente
la protesta della pace...
(M.C.)


La nostra solidarietà al Ministro per l'integrazione Cécile Kyenge per gli attacchi razzisti subìti in questi giorni


E impariamo  il coraggio e la solidarietà dalle parole di Malala Yousafzai all'Onu , la ragazza di sedici anni pachistana cui i talebani hanno sparato in fronte per il suo impegno per il diritto allo studio dei giovani 


lunedì 8 luglio 2013

Lavoratori stranieri e percezione del rischio


Le differenze di provenienza nella percezione del rischio

Secondo dati INAIL del 2011, il 15,9% degli infortuni riguardava stranieri,soprattutto nel settore costruzioni ed il rischio di  frequenza infortunistica era:
– per gli italiani: 1 su 25
– per gli stranieri: 1 su 10

Studi europei rilevano che i lavoratori immigrati generalmente:
• Sono occupati in settori ad alto rischio(edilizia) e a bassa specializzazione
• Lavorano in condizioni meno confortevoli
• Svolgono lavori più faticosi, più monotoni, per più ore
• Manifestano maggiori problemi muscolo scheletrici e all’udito
• Manifestano particolari problemi legati al rischio stress lavoro correlato

Tra i vari aspetti che concorrono a creare differenze nel percepire il rischio vi sono:
• Barriere linguistiche
• Scarsa sensibilità alla prevenzione e tendenza a non denunciare le situazioni di pericolo
• Differenze culturali, valoriali e religiose
• Basso livello di istruzione
• Bisogno prioritario di garantire a sé e alla famiglia sicurezza economica, più rilevante rispetto alla necessità di salvaguardare la propria integrità fisica
• Possibilità di vissuti precedenti di rischi molto più gravi (es: guerre) rispetto a quelli sul lavoro

In merito alla formazione alla sicurezza e lavoratori stranieri, il DLgs. 81 cita:
Art. 36 • Il contenuto delle informazioni deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e consentire loro di acquisire le conoscenze in merito. Se l’informazione si rivolge a lavoratori immigrati, prima bisogna verificare la comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.
Art. 37• Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo.

È disponibile un opuscolo INAIL, tradotto in 10 lingue, per coloro che lavorano in Italia da poco tempo e non conoscono ancora bene la lingua, le leggi, la normativa e le istituzioni,i diritti, i doveri e gli obblighi dei lavoratori.



giovedì 27 giugno 2013

DISABILITA' E AGEVOLAZIONI FISCALI


Immagine del film "Quasi amici"

Non è sempre facile orientarsi rispetto alle agevolazioni fiscali in caso di disabilità. A questo proposito l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida che illustra il quadro aggiornato delle varie situazioni in cui sono riconosciuti benefici fiscali in favore dei contribuenti con  disabilità, indicando con chiarezza le persone che ne hanno diritto.
In particolare, sono spiegate le regole e le modalità da seguire per richiedere le seguenti agevolazioni:
FIGLI A CARICO
VEICOLI
ALTRI MEZZI DI AUSILIO E SUSSIDI TECNICI E INFORMATICI
ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SPESE SANITARIE
ASSISTENZA PERSONALE
Per saperne di più GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I DISABILI

venerdì 14 giugno 2013

13 giugno 2013 Blogging Day #NoSlot




La giornata di ieri 13 giugno è stata nominata  Blogging day contro il gioco d'azzardo legale. L'iniziativa, ha avuto come scopo scopo l'unire i blogger in una giornata da dedicare alla lotta contro l'invasione delle possibilità di gioco sul territorio e sulla rete.
L'iniziativa nasce da un appello promosso dal blog Donne Viola , la blogger Sabrina Ancarola e dallo psicologo Simone Feder da Vita.it con la campagna no slot iniziata nella primavera 2012.
Tanti i personaggi pubblici che hanno sostenuto e retwittato la campagna. Da Max Pezzali a Pupo fino a Lorella Cuccarini, Fiorella Mannoia e Valerio Staffelli.
La giornata è stata organizzata contro la piaga del gioco d'azzardo che, grazie alle slot machine situate un po' ovunque e alle varie opportunità di "gioco" online e nei punti vendita preposti, coinvolge 17 milioni d'italiani e fattura 87,6 miliardi l'anno contribuendo alla fiscalità con 8,7 miliardi. Forse non tutti sanno che pro capite gli italiani spendono nel gioco d'azzardo oltre 1.500 euro l'anno, una quota del 12% della spesa per i consumi!

Maggiori approfondimenti su Veronainblog

venerdì 7 giugno 2013

IDENTITA' E CAMBIAMENTO

Fino a qualche tempo fa le caratteristiche fondamentali di una professionalità erano
Il Sapere
Il Saper fare
Il Saper essere

Aggiungiamo ora un'altra caratteristica imprescindibile:
Il Saper cambiare !

Vi proponiamo due riflessioni sull'identità che rappresenta la nostra possibilità di affrontare  il cambiamento e allo stesso tempo di determinare il cambiamento attorno a noi... purché coltiviamo un'identità in evoluzione!

Cosa ci rende unici non è né la condizione di nascita [...] né lo stato sociale [...] né quello che comunemente si ritiene sia il sapere. L'identità è data dal coraggio di essere quello che si è e dal rispetto profondo per la propria vita e dal giusto valore che le diamo. E allo stesso tempo l'identità è l'unica vera fonte di potere degli esseri umani. Solo se si ha un'identità si può cambiare il mondo, apprezzare la vita, capire cos'è. (Sabina Guzzanti)

La mia identità è in divenire perenne. Non ho un'identità da proteggere, ho un'identità da realizzare, un'identità che avanza, che cresce, che evolve. La mia identità di oggi non è più quella di ieri. Chi sono io? Sono le mie idee che ho cambiato, le emozioni che ho avuto, belle o brutte, sono la mia volontà. La mia identità è il comporsi di tutte queste cose, per cui sono braccia che si stendono, non sono radici immobili. (Ermes Maria Ronchi)

martedì 4 giugno 2013

LAVORATORI "ANZIANI" CERCASI !




Sul mercato del lavoro tedesco è il momento della riscossa dell'esperienza con un boom delle assunzioni dei lavoratori ultrasessantenni. Lo rileva la "FrankfurterAllgemeine Zeitung" (Faz) citando i dati dell'Agenzia federale del Lavoro (BA), dai quali emerge che in un anno gli occupati tra i 60 e i 65 anni sono aumentati del 12,3%. Per la BA questo dimostra "una impressionante richiesta mai vista prima di lavoratori anziani specializzati".
Over 60 + 81,7% nell'ultimo quinquennio - Secondo i dati della BA, a settembre 2012 erano 1,484 milioni le persone al lavoro di questa fascia di età. In totale il numero di tedeschi con un'occupazione stabile è cresciuto dell'1,5%, toccando a quota 29,4 milioni. Un trend che non si limita all'ultimo anno ma che addirittura mostra un balzo dell'occupazione di ultrasessantenni negli ultimi 5 anni, con un aumento di 667mila addetti e un progresso dell'81,7%.
Lavoratori anziani ben integrati - Per l'Agenzia federale del Lavoro questo è il segnale di una richiesta specifica di lavoratori specializzati con esperienza da parte delle aziende. Il dato rileva anche che in nessun altro Paese europeo, a eccezione della Svezia, gli ultra sessantenni sono così bene integrati nel mercato del lavoro come in Germania. Una conferma viene anche dal presidente dell'Associazione artigiani, Otto Kentzler, per il quale "proprio nell'artigianato le imprese necessitano dell'esperienza dei lavoratori più anziani".
Secondo le ultime statistiche europee, in Italia il tasso di occupazione tra i 60-64enni è pari al 20%; nella Ue a 27 al 30%; in Germania al 40% e in Svezia addirittura al 60%.
Fonte: TGCOM 24 (aprile 2013)

venerdì 31 maggio 2013

LA GESTIONE DEL TEMPO LAVORO

Uno dei problemi principali per chi lavora è quello di riuscire a gestire in modo efficace il tempo lavoro e di conseguenza di trovare un corretto equilibrio lavoro/casa.
Il lavoro sopratutto in questo momento rischia di non avere  confini chiari, di cambiare continuamente e di imporci dei ritmi sempre più elevati, basti pensare alle infinite  mail da smaltire ogni giorno senza che ci sia la possibilità di ignorare una sola richiesta e che spesso non consideriamo nemmeno parte del nostro lavoro.
Per riuscire a lavorare con efficacia e senza eccessivo stress è necessario avere il controllo del proprio piano di lavoro quotidiano e di tutto quello che c’è nella mente  e di mantenere quel controllo tramite procedure adeguate.Il nostro cervello non è una macchina perfetta e rischia di sovraccaricarsi di file e di andare in tilt. Se fosse più efficiente ci ordinerebbe i file in ordine di priorità evitando a noi il rischio di dimenticare le cose urgenti e di perdere tempo con cose non necessarie.

In allegato una una proposta per aiutarci ad organizzare meglio il nostro tempo/lavoro.

lunedì 27 maggio 2013

TEATRO E AUTOAIUTO



Le persone con disabilità di tipo psichiatrico possono essere inserite nel mondo del lavoro se il loro progetto d'inserimento nasce dalla collaborazione fra diversi servizi: servizi d'inserimento lavorativo, servizi psichiatrici, servizi sociali. L'esperienza di Medialabor in questo senso ha evidenziato che solo mettendo assieme le risorse della persona e degli altri soggetti del territorio è possibile l'inserimento e il mantenimento efficace del posto di lavoro. Da anni per questo motivo collaboriamo con l'Associazione Self Help San Giacomo che utilizza il metodo dell'auto aiuto per favorire l'integrazione sociale delle persone con problemi di salute mentale.

L’auto-aiuto rappresenta il passaggio da forme di intervento esterne alla persona, basate sull’informazione e il controllo da parte di “altri”, in genere gli “specialisti”, a forme di auto-produzione-di aiuto, che puntano cioè sulla capacità della persona di auto-descrivere e auto-regolare il fenomeno che sta vivendo, valorizzando l’esperienza soggettiva di sofferenza, i suoi aspetti fisici
e psicologici e i modi specifici in cui essa si intreccia con la sua vita quotidiana.L'auto aiuto si fonda sull'altro principio fondamentale che è il lavoro di rete e la valorizzazione delle reti formali ed informali.

Per conoscere meglio questa associazione vi segnaliamo IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI. Questo il titolo del progetto che ha coinvolto due gruppi di studenti (uno del Liceo C.Montanari di Verona e uno del Liceo G. Veronese di S. Bonifacio - VR) e il gruppo teatrale La Pel d’Oca.

“In mezzo a un fitto bosco,
un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio:
cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti.”
Italo Calvino

La metafora del viaggio è la traccia che ha aiutato i partecipanti di questo interessante progetto a conoscersi e a valorizzare le differenze reciproche.

Il progetto nasce nell'ambito dell'Associazione Self Help San Giacomo - Verona che è  è punto di riferimento attraverso l’auto-aiuto, per chi, a causa di sofferenza mentale, relazionale o in condizioni di disagio psico-sociale, trova difficile sviluppare da solo il proprio progetto di vita e spesso agli occhi delle altre persone appare come un “diverso” del quale, magari, avere timore. La
pratica dell’auto-aiuto apprezza le diversità, sostiene la fiducia nell’altro e
spinge alla reciproca conoscenza, nella certezza che accanto a ciò che manca
o soffre in ognuno di noi c’è una parte vitale e capace. La cura, la prevenzione
e il sostegno al disagio passano anche dal valorizzare le abilità, permettendo
che crescano e possano esprimersi. La rete Self Help porta avanti questa sfida
sostenendo il gruppo teatro La Pel d'Oca concretamente e favorendo la sua connessione
con altre realtà territoriali

Consigliamo di approfondire questi argomenti nel bel libro e film che sono scaricabili gratuitamente dal sito:
http://www.k-studio.it/oet/

venerdì 24 maggio 2013

SALUTE E SICUREZZA DALLA SCUOLA MATERNA




L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Osha) promuove un approccio sistemico e preventivo sull’educazione al rischio proponendo programmi educativi fin dalla scuola materna. La proposta è quella di coinvolgere attivamente personale e alunni nella gestione della sicurezza nella scuola, migliorando la loro educazione al rischio e il loro contesto di apprendimento.
L’Agenzia ha ha pubblicato una relazione che presenta e analizza in modo approfondito casi incentrati sull'attuazione dell'approccio sistemico.Il documento tratta anche il tema della violenza e delle intimidazioni nei confronti del personale e degli alunni, lo sviluppo sostenibile e questioni ambientali.

https://osha.europa.eu/it/teaser/new-eu-osha-report-looks-at-the-whole-school-approach-to-osh-and-education

martedì 21 maggio 2013

GIOCO D'AZZARDO : DIPENDENZA LEGALIZZATA



La campagna “Basta con le slot” che la trasmissione Le Iene ha promosso vede coinvolta anche la nostra città che ha aderito all’iniziativa. In particolare anche a Verona è nato il collettivo Verona No Slot per iniziativa di alcuni studenti con l’obiettivo di sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche chi ha il potere di fare concretamente qualcosa, come i gestori di bar e tabaccherie http://www.larena.it/stories/Home/512070_basta_alle_slot_nei_bar_in_campo_anche_tosi/

Le dipendenze cambiano a seconda del periodo storico, della cultura locale … la dipendenza da gioco d’azzardo è quella  in voga in questi anni, purtroppo  legalizzata ed anzi promossa dallo Stato contemporaneamente all’aggravarsi della crisi e all’impoverimento delle persone . Il problema creato dal gioco d’azzardo non è solo la perdita  di soldi. I problemi derivanti dal gioco influiscono  sulla vita di una persona in tutto il suo complesso.
Il gioco diventa un problema quando:
• interferisce con il lavoro, la scuola e altre attività
• danneggia la salute mentale o fisica
• danneggia finanziariamente
• danneggia la reputazione
• causa problemi con amici o con la famiglia.

“Un paese dove si spendono circa 1260 euro procapite, (neonati compresi) per tentare la fortuna che possa cambiare la vita tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. E dove si stimano 800mila persone dipendenti da gioco d'azzardo e quasi due milioni di   giocatori a rischio. Un fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti, i dieci miliardi di quello illegale. E' “la terza impresa” italiana, l'unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro paese. Benvenuti ad Azzardopoli, il paese del gioco d'azzardo, dove quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare” (tratto dal Dossier di Libera Azzardopoli Roma 9 gennaio 2012)

Seganaliamo anche  un altro collettivo nato a Pavia http://www.senzaslot.it/chi-siamo/  i cui obiettivi vengono così descritti:

1. Mettere al bando tutte le occasioni di lucro privato sul gioco d’azzardo liberalizzato, a partire dalla cacciata delle macchinette da bar e altri locali pubblici ad accesso libero. Questo implica naturalmente il ritiro delle concessioni ai privati, sferrando un colpo durissimo alla potente lobby delle macchinette.
2. Riformare radicalmente il gioco d’azzardo sotto controllo statale, inclusi Gratta e Vinci, Superenalotto e simili, intervenendo in modo che non siano una fonte di guadagno per le casse statali e soprattutto che il consumo di questi prodotti non sia favorito dallo Stato con la pubblicità e vergognose campagne propagandistiche (“Ti piace vincere facile?” ecc.). Rompere la dipendenza delle casse statali dal gioco d’azzardo è necessario quanto rompere la dipendenza dei singoli individui dalle macchinette.
3. Trasformare le sale slot private in sale slot statali (chiudendone contestualmente la maggior parte). In questi “casinò pubblici” dovrebbero essere collocate macchinette particolari, molto lente e con un pay-out elevatissimo in modo da attuare politiche di riduzione del danno. L’erogazione del gioco d’azzardo sarebbe controllata e fortemente regolamentata e non avrebbe le caratteristiche di “trappola” che ha oggi (luci soffuse, superalcoolici gratuiti, rumori frastornanti, “sospensione dello scorrere del tempo”). Le sale slot pubbliche non avrebbero fini di lucro e lavorerebbero in stretta connessione con il servizio sanitario nazionale con l’obiettivo di strappare i giocatori patologici dal loro vizio autodistruttivo.

Purtroppo capita sempre più spesso che anche al nostro servizio si rivolgano persone con queste problematiche e l’impatto sulla vita personale , familiare e sociale è devastante, per cui invitiamo a sostenere queste importanti iniziative di sensibilizzazione su questo aspetto della nostra società.