lunedì 30 settembre 2013

CONTRASSEGNO EUROPEO DI PARCHEGGIO PER DISABILI


Segnaliamo che sono cambiate le disposizioni per il rilascio del  nuovo contrassegno disabili europeo (CUDE). Esso  prevede anche l'apposizione di una foto formato tessera del titolare e la firma in calce per limitare gli abusi facilitando l'identificazione del titolare del permesso.
Sul sito Dismappa trovate tutte le informazioni utili.

http://www.dismappa.it/novita-citypass-contrassegno-disabili-europeo/

giovedì 26 settembre 2013

LEADERSHIP DIRIGENZIALE NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI





Una gestione efficace della sicurezza e della salute sul lavoro rappresenta un importante fattore per il successo di un'impresa. È fondamentale che il management dimostri di possedere capacità di leadership nel campo della sicurezza e della salute.
Gestire efficacemente questo aspetto significa saper garantire la salute, la sicurezza e il benessere di tutto il personale, riducendo i rischi e assicurando una protezione da danni o malattie collegati alle attività lavorative.
La letteratura scientifica individua un forte nesso tra la qualità di leadership e il miglioramento del benessere dei dipendenti (minori ansia, depressione e stress lavoro correlato, minori assenze per malattie, etc..)
L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha creato uno strumento di autovalutazione della leadership nel campo della SSL che consente di verificare la situazione aziendale per quanto riguarda la prevenzione.

http://www.healthy-workplaces.eu/it/leadership/leadership-self-assessment#mainContent#appendix

https://osha.europa.eu/it/topics/management-leadership

lunedì 16 settembre 2013

BILANCIAMENTO VITA LAVORATIVA E VITA PERSONALE




“Per molti la giornata lavorativa non finisce al rientro a casa dall’impiego retribuito: in quel momento inizia una seconda giornata, quella dei compiti domestici, dell’educazione dei figli e della cura di persone a carico e parenti anziani. Nel momento in cui si formulano strategie, tale tempo aggiuntivo va tenuto presente, così come il fatto che questo doppio carico di lavoro raramente è ripartito in maniera equa tra uomini e donne!.
Bernhard Jansen (ex direttore, DG Occupazione, affari sociali e pari opportunità, Commissione europea)
 

ICSR – Fondazione per la diffusione della responsabilità sociale delle imprese ha effettuato una ricerca sul bilanciamento tra vita personale e professionale

In un momento di crisi economica parlare delle esigenze dei lavoratori di bilanciare tempi
di vita e di lavoro può avere più senso di quanto non possa sembrare. Da parte dei lavoratori vi è la richiesta di politiche meno strutturate e formalizzate, che sappiano rispondere meglio alle proprie particolari esigenze. Un lavoro quindi tagliato su misura, che accompagni le diverse fasi della vita dei lavoratori. Da parte delle aziende, seppur con qualche difficoltà, l’adozione di buone prassi produce benefici precisi ed è possibile, anzi necessario in periodi di crisi, essere promotori di un cambiamento positivo della cultura del lavoro, che liberi il tema del bilanciamento vita-lavoro dai confini dell’ottica di genere, per collocarlo a pieno titolo nella gestione delle risorse umane.

Le soluzioni proposte si possono suddividere in tre ordini di attività:

• Flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro: orari flessibili, part-time, programmi di ferie flessibili;

• Politiche a supporto della maternità e paternità: permessi per motivi familiari, politiche a sostegno del reinserimento al lavoro dopo lunghi congedi, creazioni o convenzioni con asili nido.

• Formazione del personale e comunicazione interna coinvolgimento del lavoratore nella definizione di politiche ad hoc e costante informazione sulle possibilità offerte.

http://www.i-csr.org/home/index.php?option=com_content&view=article&id=90:pople-firstle-dimensioni-del-bilanciamento-tra-vita-personale-e-professionalele-nuove-prassi-italiane&catid=1:ricerche&Itemid=88&lang=it


 

venerdì 6 settembre 2013

COSTRUIRE UNA SOCIETA' PER OGNI ETA'



Già nel 44 a.C. Cicerone, nella sua opera filosofica Cato Maior de Senectute, illustrava i motivi per i quali l'età senile non è da considerarsi un male. Pur  dovendo accettare il decadimento fisico e l'impossibilità di godere di alcune delle gioie della vita, gli anziani hanno maturato quell'esperienza e acquisito quell'autorità che permettono loro di vivere una vita operosa, attiva e consapevole e di dedicarsi all'educazione dei più giovani.
Nel corso dei secoli e, soprattutto sul finire del secondo millennio, la visione della vecchiaia è mutata in quanto nelle società industriali si è iniziato a considerare le persone della terza e quarta età come un peso e un ostacolo allo sviluppo.
La questione è stata inquadrata per la prima volta nell’ambito delle Nazioni Unite nel 1982 in occasione della Prima Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento tenutasi a Vienna.

Dal 1982 il Programma delle Nazioni Unite sull’Invecchiamento è stato quello di creare “una società adatta a tutte le età”, progetto che ha preso forma più concreta durante l’Assemblea di Madrid del 2002. Il 2012 è stato dichiarato anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni
Le idee emerse nel corso degli anni evidenziano la necessità di un progresso che si basi sui diritti umani, la lotta alla discriminazione per età, la sicurezza, la lotta alla povertà, l’educazione permanente, la partecipazione, l’interdipendenza, la solidarietà fra le generazioni e la promozione della ricerca su tutti gli aspetti legati all’invecchiamento al fine di affrontare la rivoluzione demografica sul fronte universale e viverla come segno di un’evoluzione dell’umanità.

Per approfondimenti
http://www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Anziani/(desc)/show
http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=970&langId=it